La storia del gruppo parte nel 1907 quando venne inaugurata la Fabbrica di Alluminio Baldassare Agnelli. Un’innovazione notevole per l’epoca, quando l’uso dell’alluminio non era ancora diffuso in Italia.
La Prima Guerra Mondiale segna una battuta d’arresto per l’azienda, che riapre dopo il conflitto concentrandosi sulla produzione di pentolame.
Negli anni ‘60 prende corpo l’idea del Gruppo: nasce Agnelli metalli che insieme ad Alucolor inaugurano l’era “custom“ delle forniture, commercializzando a terzi materie prime e semilavorati su disegno. Al gruppo si aggiunge Fasa, altro importante marchio del settore dei prodotti da cucina professionali.
Oltre 70 tonnellate di alluminio lavorato al mese fanno già del Gruppo Agnelli un’importante realtà europea.

Negli anni ’90 l’edilizia diviene più attenta al risparmio energetico. E il Gruppo è pronto alla sfida con il sistema serramentistico Esedra. Ha un design modulare ad alte prestazioni, è interamente concepito all’interno del Gruppo.

L’innovazione impiantistica delle Trafilerie Alexia, apre una nuova era anche nella produzione dei profili a disegno, mentre il nome Agnelli si espande in Polonia con l’avvento di Agnelli Metalli Poland. Siamo ormai nel nuovo millennio, e il secolo di vita del Gruppo (1907-2007) viene accompagnato da una rinnovata spinta propulsiva.

Sull’onda del know-how acquisito, nasce infatti l’engineering di Aluproject, che permette di esaltare le peculiarità dell’alluminio per i livelli più alti del design e dell’arredamento. Con Agnelli Complements, infine, viene accresciuto il servizio di fornitura di prodotti per l’art de la table e il Catering, con una professionale organizzazione logistica.

Nel 2013 viene aquisita una storica fonderia di Pralboino (Bs), con l’obiettivo di rendersi indipendenti dalle multinazionali che detengono il settore. Viene così fondata Alugreen, in grado di operare il riciclo dell’alluminio, al ritmo di 30 mila tonnellate di billette l’anno.

Nel 2015 Il Gruppo Agnelli diventa Alluminio Agnelli. Dall’autunno Alugreen produce non solo billette, ma anche pani e lingotti di alluminio. Vengono investiti oltre due milioni di euro per nuove attrezzature, al fine di allargare il mercato e passare dall’estrusione alla pressofusione.